Recensione Il Castello errante di Howl

Titolo: Il Castello errante di Howl
Autore: Diana Wynne Jones
Genere: fantasy
Editore: Kappalab (2013)
Pagine: 245
Sinossi: La giovane Sophie vive a Market Chipping, nel lontano e bizzarro paese di Ingary, un posto dove può succedere di tutto, specialmente quando la Strega delle Terre Desolate perde la pazienza. Sophie sogna di vivere una grande avventura, ma da quando le sorelle se ne sono andate di casa e lei è rimasta sola a lavorare nel negozio di cappelli del padre, le sue giornate trascorrono ancor più tranquille e monotone. Finché un giorno la perfida strega, per niente soddisfatta dei cappelli che Sophie le propone, trasforma la ragazza in una vecchia. Allora anche Sophie è costretta a partire, e ad affrontare un viaggio che la porterà a stipulare un patto col Mago Howl, a entrare nel suo castello sempre in movimento, a domare un demone, e infine a opporsi alla perfida Strega.
Buongiorno lettori!
Come prima recensione di quest’anno vi porto il primo libro di una trilogia che forse in pochi di voi conoscono.
Parlo del libro ovviamente, il film è decisamente più famoso, ma se non l’avete visto correte a vederlo, ne vale la pena!
Dicevo, oggi vi parlo di questo magico libro, Il castello errante di Howl, lettura che ho scoperto grazie alla mia amica e collaboratrice Elena. Okay, lo ammetto, mi sono rifornita alla sua libreria, come se non avessi abbastanza da leggere nella mia.
Howl è un mago, un mago potente oserei dire, questo libro racconta di come una “giovane”donna abbia cambiato la sua vita rotolando dentro il suo castello. Sophie è la nostra protagonista, proprio colei che entra nella vita del mago e questo libro è la storia di come si sono salvati a vicenda.
Vi ho detto poco, lo so, ma per scoprirne di più dovrete continuare a leggere qui sotto, sia per sapere la mia opinione, sia per sapere se è il libro adatto a voi!
Il castello errante di Howl: in generale
Andiamo dritti al punto, di cosa parla davvero Il castello errante di Howl? Beh, ovviamente di un castello che se ne va in giro e del suo proprietario, Howl. Chi è Howl? Un mago potente, ma con una fama pessima, di lui si dice in giro che vada a conquistare donne su donne per mangiare il loro cuore e che sia spietato e senza una coscienza. Questo è anche quello che sa Sophie, una giovane cappellaia, la prima di tre sorelle e proprio per essere la primogenita crede di essere maledetta; effettivamente poi una maledizione le viene fatta, dall’antagonista principale della storia: la Strega delle Terre Desolate. Sophie viene trasformata in una vecchietta e costretta a non poter parlare di ciò che le è successo ed è proprio per questo che scappa e si rifugia in questo magico castello in cui trova un demone del fuoco tutt’altro che demoniaco, Calcifer, l’apprendista di Howl, Michael ed Howl stesso, ovviamente.
Ogni personaggio ha il suo ruolo definito e il suo scopo finale, ovviamente, e le loro storie si intrecciano anche se tutto il libro è raccontato secondo il punto di vista di Sophie, quindi spesso non sapremo dove sia Howl e quali siano i suoi piani.
Devo dire che questa scelta di scrittura non sempre mi fa impazzire, ma in questo caso è stata una scelta intelligente proprio perchè Howl è un personaggio che deve restare misterioso fino alla fine. Sophie per prima non sa chi sia davvero questo mago, ma ha dei pregiudizi molto forti su di lui, come tutti in città d’altro canto, ma è proprio lei che riesce a superare i suoi preconcetti e ad affezionarsi a questo uomo così…particolare.
Ma stiamo parlando del libro in generale, mi soffermerò sui personaggi più avanti.
Dicevo, in questo libro le storie si intrecciano e vediamo Sophie alle prese con un mondo che non conosce, quello della magia, dove tutti gli altri sembrano muoversi così facilmente.
Lei invece è un’estranea, ha sempre vissuto una vita normale all’interno del negozio di cappelli di famiglia, non sa come muoversi, questa situazione la porta a combinare disastri davvero esilaranti, non senza conseguenze, ovvio, ma ammetto di aver riso spesso durante la lettura. Ma lei è la primogenita, in un modo o nell’altro è destinata a combinare casini e ad essere maldestra. Un po’come me, a dirla tutta.
Le azioni si susseguono con un ritmo incalzante, tanto che non mi ero nemmeno accorta di aver quasi finito il libro (stavo leggendo la trilogia intera), non riuscivo a staccarmi dalle pagine, soprattutto nella parte finale.
Se devo essere sincera non ci sono parti lente in questo romanzo, ma ovviamente è la parte finale quella più ritmata e veloce e dove tutti i fili della storia vengono tirati. Infatti, ci sono molti misteri da risolvere, maledizioni da sciogliere, ragazze da conquistare e l’autrice è davvero bravissima a non lasciare niente di tutto questo aperto, inconcluso, a fine romanzo tutto è al suo posto.
Il castello errante di Howl: personaggi
Ed eccoci finalmente ad uno dei miei punti preferiti: i personaggi! Vi ho già citato quelli principali, Howl, Sophie, Calcifer e Michael, quello che non vi ho detto è che ci sono molti personaggi secondari (non ve ne parlerò troppo, promesso) che aiutano o ostacolano i protagonisti.
Iniziamo subito con la protagonista.
Sophie Hatter, primogenita di una famiglia di cappellai (il cognome la dice lunga). Ben presto si ritrova a gestire l’attività di famiglia, mentre le sue sorelle si specializzano in altri campi: la magia e la pasticceria, tutto per volere della sua matrigna. Sophie lavora in uno stanzino, il suo laboratorio, crea meravigliosi cappelli e parla con loro, ma in fondo sa anche lei che quella non è davvero la vita che desidera e che merita. Ciò che più mi ha colpito di Sophie è la sua tenacia, anche se nascosta dietro alla sua rassegnazione alla maledizione della primogenita, in realtà la giovane protagonista continua per la sua strada nonostante tutto quello che le succede. Prima di tutto, affronta la vecchiaia e mi sono ritrovata a chiedermi se io, al posto suo, sarei riuscita ad avere la sua forza, la sua volontà di riscattarsi e di scogliere il sortilegio. Questa giovane donna riesce a tenere testa al re (non vi dirò perché), rendiamoci conto!
Di contro, abbiamo Howl, indiscusso protagonista egocentrico e permaloso. No, in realtà adoro il suo personaggio, forse proprio per il suo carattere incostante e incomprensibile, è questo che lo rende diverso dalla maggior parte dei personaggi maschili di cui ho letto. Howl è un mago potente e famoso, ambito dal re di Kingsbury per una missione pericolosa che il nostro protagonista non ha nessuna intenzione di accettare, ma che poi compirà comunque perché è fatto così: è incostante. La sua vita trascorre alla conquista delle donne più belle, vuole farle innamorare ad ogni costo e proprio questa è, forse, la sua maledizione più grande e che lo conduce quasi alla rovina (no, nemmeno ora vi dirò di più). Nonostante la sua apparente vigliaccheria o il suo ostentato menefreghismo, tutto ciò che desidera è proteggere coloro che ama e lo fa davvero con tutto sé stesso, mi aspettavo quasi che si tagliasse un braccio per loro. Personalmente, adoro i protagonisti maschili con un minimo di personalità e davvero me ne basta anche poca per essere felice, ma in questo caso non ci sono dubbi: Howl batte tutti!
Abbiamo poi alcuni personaggi di contorno ai nostri protagonisti, come Micheal e Martha, l’apprendista di Howl e la sua amata, la sorella minore di Sophie.
Calcifer, il demone che vive nel focolare del castello, ma anche colui che rende possibile tutta la magia al suo interno, è soprattutto grazie a questo fuocherello che Howl è così potente. Ma compaiono anche un cagnolino adorabile, uno spaventapasseri inseguitore, principi e altri maghi ancora. Insomma, tutto il libro si regge sui personaggi della storia, sono loro che rendono questa avventura davvero magica e, lo ammetto, divertente. Era tanto che non mi immergevo così tanto nella lettura di un fantasy, generalmente mi annoiavo prima della metà e lo terminavo solo per capire come andava a finire e dove andava a parare il tutto.
Nota dolente: l’antagonista.
Come sapete, non mi piace nascondere i difetti dei libri che leggo, anzi. Anche un libro così bello e leggero ha delle note dolenti, la più grande per me è stata l’antagonista, la strega delle Lande. Mi aspettavo tanto da questa donna dipinta per tutto il libro come malvagia oltre ogni immaginazione, inutile dirvi quindi che alla fine ne sono rimasta delusa. Più che altro mi stupisce il fatto che non compaia praticamente mai nel mezzo della storia, appare all’inizio ed alla fine nello scontro conclusivo.
Che poi, se devo essere completamente onesta, anche la parte dello scontro finale mi ha lasciata un po’con l’amaro in bocca, quasi come se dovesse esserci per forza uno scontro violento, una sorta di obbligo per rispettare il genere.
E il film?
Sisi, non mi sono dimenticata di parlare del film del Castello errante di Howl, ma come sapete, Myazaki è famoso per prendere ispirazione, e solo quella, dai romanzi. Infatti sono molte le differenze che si notano tra il libro ed il cartone animato, ma questo perché il regista stesso non intendeva riproporre fedelmente la storia del romanzo.
Per coloro che hanno visto il film (e per chi non lo ha fatto, andate a vederlo), ritroverete nel libro personaggi che avranno in comune solo il nome e altri più famigliari. La storia poi, è quasi completamente diversa. Questo rende il film o il libro meno belli? Assolutamente no! Per me questo rimane un libro da cinque stelle ed il film è comunque uno dei miei preferiti, nonostante tutto.
Forse tutte queste differenze rendono impossibile fare un paragone, un po’come mi è successo per Shining, libro e film sono due opere diverse e ben separate. Personalmente, vi consiglio entrambi (e anche Shining).
In conclusione
Potrei parlare per ore di Howl e del suo magico mondo, ma sono qui solo per consigliarvi il romanzo se e solo se siete pronti a perdervi in un altro universo, diverso dal nostro e da qualunque altro posto io abbia visitato grazie alle pagine di un libro.
Per oggi è tutto, potete leggere le recensioni del nostro blog qui insieme a tutte le opinioni non richieste dei libri che leggiamo.
Alla prossima!
