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Recensione Sei di Corvi



Titolo: Sei di Corvi

Autore: Leigh Bardugo

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 24/09/ 2019

Pagine: 404

Voto: ⭐⭐⭐⭐

Sinossi: A Ketterdam, vivace centro di scambi commerciali internazionali, non c'è niente che non possa essere comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia, vizi e violenza. Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo. Uno che, nonostante la giovane età, tutti hanno imparato a temere e rispettare. Un giorno Brekker viene avvicinato da uno dei più ricchi e potenti mercanti della città e gli viene offerta una ricompensa esorbitante a patto che riesca a liberare lo scienziato Bo Yul-Bayur dalla leggendaria Corte di Ghiaccio, una fortezza considerata da tutti inespugnabile. Una missione impossibile che Kaz non è in grado di affrontare da solo. Assoldati i cinque compagni di avventura - un detenuto con sete di vendetta, un tiratore scelto col vizio del gioco, uno scappato di casa con un passato da privilegiato, una spia che tutti chiamano lo "Spettro", una ragazza dotata di poteri magici -, ladri e delinquenti con capacità fuori dal comune e così disperati da non tirarsi indietro nemmeno davanti alla possibilità concreta di non fare più ritorno a casa, Kaz è pronto a tentare l'ambizioso quanto azzardato colpo. Per riuscirci, però, lui e i suoi compagni dovranno imparare a lavorare in squadra e a fidarsi l'uno dell'altro, perché il loro potenziale può sì condurli a compiere grandi cose, ma anche provocare grossi danni...




 

Buongiorno caffeinomani! In questa recensione ci addentreremo nel mondo del GrishaVerse di Leigh Bardugo con Sei di Corvi, uscito nel lontano 2019 ma che continua ad affascinarci e a incantarci ancora.



 

Personaggi


Sono fortemente convinta che il grande successo di questa saga sia dato principalmente dalla eccellente costruzione delle ambientazione e dei personaggi. Se questa è la mia prima recensione che leggete potrebbe sorprendervi come mi piaccia sempre partire dai personaggi; se non è così, ormai mi conoscete. Costruire personaggi, come si dice nel settore, a "tutto tondo" non è semplice e mi sento di dire che non sempre gli scrittori di fantasy ci riescano pienamente. Leigh Bardugo ha fatto un lavoro eccezionale con i Corvi.

Non vorrei soffermarmi a lungo su ciascun personaggio, altrimenti potrebbe diventare la recensione più lunga mai scritta su Caffeina.

Ciascun personaggio meriterebbe una recensione a sé per quanto sono complessi e, quindi, meravigliosi.

Non mi sento di dire che esiste in questo romanzo un solo protagonista: ce ne sono ben sei. Gestirli tutti deve essere stato un lavoro immenso per l'autrice.


Kaz Brekker, capo della banda degli Scarti, è il cervello dietro il colpo. Spietato, cinico e criptico, Kaz si muove nella città di Ketterdam come se potesse governarla e calpestarla allo stesso momento. E' sicuramente il personaggio più complesso di tutto il romanzo.


Inej è lo Spettro di Kaz, una spia silenziosa come un gatto che raccoglie tutti i segreti della città. Essendo Suli, una regione del mondo Grishaverse, ha in sè una profonda fede e un grande umanità e pietà. Inej si fida ciecamente di tutta la squadra, specialmente di Kaz.


Jesper è l'irrequieto pistolero del gruppo. Infallibile con le sue due pistole, vi farà ridere ad ogni battuta che dirà. Anche in lui non tutto è luce: Jesper ha un lieve problema con il gioco d'azzardo, che l'ha portato ad accumulare un enorme debito.


Wylan viene descritto come un ragazzo magrolino, con una zazzera di capelli castani e uno sguardo quasi sempre stupito. Insomma, a primo sguardo ci farebbe quasi tenerezza. Wylan è l'esperto di chimica e per i Corvi diventerà utile come detonatore.


Nina è una Grisha (se non conoscete cosa sia andate a dare una occhiata alla nostra recensione di Tenebre e ossa) Spaccacuore: controlla il cuore, il respiro e le emozioni. Sfacciata, ironica, sensuale: Nina è una continua risorsa e lascia sempre a bocca aperta.


Matthias è un guerriero druskelle (cacciatore di Grisha) grande come un orso. Per il colpo è un elemento fondamentale: conosce bene la Corte di Ghiaccio ed è in grado di fornire una mappa precisa. Prova un profondo odio per Nina, accentuato dalla sua lotta interiore tra l'attrazione nei confronti della Grisha e il suo senso del dovere.


La bellezza di questi personaggi non risiede solo nelle loro storie (perchè ciascuno di loro ha alle spalle un trauma), ma nei modi in cui queste storie li influenzano. Ogni scelta, ogni parola, ogni pensiero sono giustificati dal passato di ciascuno di loro. Bardugo si sofferma, tramite flashback, a spiegare la storia di ciascuno di loro e non potremmo ringraziarla abbastanza per questo. Vi affezionerete a ciascuna di queste anime tormentate, alla disperata ricerca di un secondo di pace, senza i demoni del passato che li assalgono.


Un giocatore d'azzardo, un detenuto, un figlio ribelle, una Grisha smarrita, una ragazza Suli che era diventata un’assassina, un ragazzo del Barile che era diventato qualcosa di peggio.

 

Ambientazione e worldbuilding



Le vicende di Sei di Corvi sono ambientate un anno dopo la trilogia di Tenebre e Ossa, ma non rischiate grossi spoiler della trilogia principale. Se non avere per niente conoscenza su questo mondo, vi conviene dare una occhiata a qualche recensione (conto che leggiate quella di Giulia) solo per avere una qualche infarinatura generale sui termini che vengono usati. Per il resto, potete leggere tranquillamente prima questo romanzo e poi gli altri (come ha fatto la sottoscritta).



Il worldbuilding della Bardugo è certamente eccellente. E' coerente in tutti i suoi punti ed è difficile trovare punti deboli. I personaggi si muovono all'interno di questo mondo con senso e criterio. Per esempio, quando i Corvi si mettono in marcia per raggiungere la Corte di Ghiaccio impegnano molto tempo e questa lentezza è ben trasposta nel romanzo. Insomma, non si "teletrasportano" da una parte e dall'altra.

E' palese che la Bardugo ha studiato profondamente il suo mondo immaginario e una base così solida traspare da ciascuna pagina.


Due sono le ambientazioni principali della vicenda: la sporca Ketterdam e la gelida Corte di Ghiaccio. La prima è la spettacolizzazione di tutto ciò che è marcio in una città, la seconda rinchiude il marcio dietro bianchi muri.


Ketterdam è una città sicuramente molto funzionale a livello di trama: la regolano vincoli di contratto, se non di schiavitù, buia e piena di sregolatezze. Insomma, il posto ideale per mettere su una banda di ladri. Ma Kaz non è l'unica volpe tra i "ratti" di Ketterdam, si dovrà difendere da altri banditi come lui, specialmente da Pekka Rollins, suo nemico giurato. Questo fornisce sicuramente all'autrice moltissime occasioni per giocare con gli intrecci e i colpi di scena.


La Corte di Ghiaccio è inespugnabile. Mentre leggevo il romanzo mi chiedevo come avrebbe mai potuto fare. Potete vedere dalla mappa ad inizio paragrafo, che si è resa molto utile nella lettura, quanto sia intricata concettualmente. La vera bravura di uno scrittore non è far riuscire i personaggi nell'impresa, ma nel mettergli i bastoni tra le ruote il più possibile.


 

Solo elementi positivi?


Trovare punti di debolezza in Sei di Corvi è difficile.

La scrittura della Bardugo è semplice, ma sicuramente funzionale e scorrevole. Ha la capacità di catturarti, specialmente in questo romanzo. Continui a domandarti se riusciranno veramente a completare il piano folle di Kaz, oppure soccomberanno dietro la loro avidità.


I personaggi interagiscono con il mondo circostante e con gli altri in maniera quasi sempre vincente e interessante. Il gruppo è eterogeneo e funziona certamente. Mi è piaciuto come all'izinio nessuno si fidi veramente di nessuno: insomma, un po' di realismo anche nelle amicizie non ci dispiace affatto.


 

Conclusione


Che dire, cari caffeinomani? Se siete arrivati alla fine di questa lunghissima recensione, battete un colpo (fatevi sentire, miei eroi!). Tutto questo per dirvi che se amate il fantasy, oppure volete approcciarvi al genere, Sei di Corvi fa per voi. Gli do solo quattro stelle su cinque perchè alla fine del romanzo era diventato abbastanza prevedibile e mi sarebbe piaciuto quell'ultimo colpo di scena finale.


Per oggi è tutto, potete leggere le recensioni del nostro blog qui , insieme a tutte le opinioni non richieste dei libri che leggiamo. Alla prossima!






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